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Snami: siamo pronti allo sciopero

Sindacato Redazione DottNet | 22/07/2019 13:38

Dichiarato lo stato di agitazione. Lo Snami non accetterà un accordo nel quale non ci siano certezze sulla componente economica e sulla distinzione dei compiti professionali nell' ambito del ruolo unico

"Dichiarare lo stato di agitazione e, se sarà necessario, andare allo sciopero". Si è concluso con questa decisione il Comitato centrale del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) che ha dato mandato al presidente nazionale Angelo Testa e all' esecutivo in questo senso. I componenti del comitato, dopo aver ascoltato la relazione del presidente, sono stati netti nel contestare la normativa vigente in tema di sanità, ritenuta "inadeguata nei modi e nei tempi per poter risolvere la contrattazione per il rinnovo dell' Acn". C' è la volontà, invece, per uno "sviluppo condiviso delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) per una migliore presa in carico del cittadino".

Sono tanti i 'no' ribaditi dal Comitato centrale. 'No' all' infermiere di famiglia, 'no' allo psicologo di famiglia, 'no' alla farmacia dei servizi, 'no' al blocco dei concorsi per la scuola di medicina generale. Il sindacato è fortemente preoccupato dai ritardi e dallo stato attuale delle trattative per il rinnovo dell' Acn. "Non accettiamo i diktat della parte pubblica", è stato ribadito. Lo Snami non accetterà un accordo nel quale non ci siano certezze sulla componente economica e sulla distinzione dei compiti professionali nell' ambito del ruolo unico. Il comitato si schiera contro un rapporto di lavoro che comprenda obblighi analoghi alla dipendenza, senza una soluzione normativa per i giovani precari, anche attraverso una formazione extra borsa". Per lo Snami "vanno semplificati gli iter delle certificazioni Inail per gli infortuni e la certificazione della malattia professionale va riportata a regime libero professione. I primi tre giorni di malattia vanno sottoposti ad autocertificazione da parte dei cittadini. Le certificazioni Inail e Inps devono prevedere un compenso".

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Lo Snami "non accetterà aumenti del massimale, che andrebbero a gravare solo sulla qualità dell' assistenza offerta al cittadino-paziente, impedendo ai giovani medici di accedere al mondo della convenzione. Bisogna diversificare i criteri di accesso alla professione, sia per il settore della medicina penitenziaria sia per quello dell' emergenza sanitaria territoriale". Inoltre, secondo il sindacato, "il medico deve essere sollevato dalle incombenze burocratiche, di modo da potersi dedicare maggiormente alla gestione proattiva del paziente". Per tutte queste ragioni, il comitato centrale ha dato mandato di dichiarare lo stato di agitazione e l' eventuale sciopero.

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